E' SEMPRE L'ORA DEL "MANIMAN"
Mercoledì 09 Novembre 2011

Categoria: News
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Il diritto di tornare alla vita "normale"

Il genovese è per tradizione molto chiuso e "mugugnone".

Non è un detto comune (paragonabile ad esempio a quello assai banale circa l'avarizia) ma è un dato di fatto che ci contraddistingue nella nsotra "genovesità".

L'alluvione ci ha scossi, ci ha provati nel nostro orgoglio cittadino.

Ma adesso è  l'ora di "tornare a vivere", a provare a fare qualcosa che ci riporti ad un livello di "apparente normalità".

La prudenza è d'obbligo, la paura è legittima, la paranoia va oltre i confini.

In questi giorni riceviamo numerose mail , telefonate e messaggi, tutte legittimamente mirate a sapere se il campionato si gioca regolarmente o meno.

Le richieste a volte sono "bizzarre", come quella di quel tale che qualche giorno fa ci ha chiesto  si giocherà o meno la partita in programma fa 3 giorni

L'associazione sportiva dilettantistica Calcio Liguria, nei suoi molteplici  servizi agli associati, non ha ancora incluso quello della "veggenza".

A parte la facile ironia , che potrà essere più omeno gradita, risulta evidente che quanto accaduto abbia davverso scosso tuti noi.

Chi non è genovese non conosce il significato" della parola "MANIMAN", una termine quasi intraducibile che sta ad indicare , al tempo steso, anche un tratto tipico del genovese.

MANIMAN indica quell'atteggianto di "non fare" o "non dire" perche' , MANIMAN,  potrà succedere qualcosa....

Ecco,  allora, che  per i più diventa quasi d'obbligo chiedere conferma ulteriore su ogni cosa, proprio perchè - MANIMAN - il sito ufficiale di Calcio Liguria non è sicuro nella notizia che riporta.

Ecco, allora, che alle 8 del mattino di domenica, qualcuno manda una mail chiedendo se si giocherà il giorno succesivo,  alle ore  22.

E' bello, a volte, soffermarsi su quegli atteggiamenti cosi tipici che contrddistinguono, talvolta all'eccesso, le nostre paure e paranoie.

Ci hanno scritto in molti dicendoci che sarebbe stato puì giusto NON GIOCARE anche martedi, perchè, MANIMAN, alla sera sarebbe piovuto di nuovo.

Non è facile per nessuno fare delle scelte, a maggior ragione non lo è per noi: ogni scelta deve certo  avvenire con cautela e prudenza ma - vivaddio -occorre a volte assumersi delle responsabilità.

Non possiamo fermare le nostre vite perchè , MANIMAN, forse pioverà, perchè forse quel sottopasso sarà allagato, o perchè forse rischiamo di trovarci inghiottiti nel traffico della sera.

Qualunque scelta si faccia, agli occhi di qualcuno sarà  sempre sbagliata. E se per qualcuno sarà la scelta più giusta di questo mondo, per altre cento, forse mille persdone, sarà la più grossa "assurdità" mai vista prima.

Non possiamo sapere al mattino se alla sera o se il giorno dopo pioverà.

E allora dobbiamo fare delle scelte, assumendoci responsabilità e dimenticandoci per un secondo la parola MANIMAN.

E' il diritto sacrosanto di tutti di noi di tornare ad una vita normale, di avere coraggio, di uscire di casa senza il timore che -MANIMAN -forse ci accadrà qualcosa.

E pazienza se pioverà ancora: andremo al campo, valuteremo le condizioni del terreno, ci confronteremo con l'arbitro di turno e vedremo se si giocherà o meno.

E se non si giocherà vorrà dire che tornereno a casa avendo comunque preso una boccata d'aria, o  forse ci mangeremo una pizza con gli amici e staremo bene lo stesso (forse ancor più di essere stati a casa con la moglie!)

Questa è la "normalità", con i suoi imprevisti, con le sue imponderabilità, (che a volte sono piacevoli anche nella loro "bruttezza" inaspettata) .

Questo è avere la consapevolezza che nulla si può prevedere, ma che al tempo stesso tutto può succedere.

Pioverà ancora, ci saranno altri "allerta" (che da adesso in avanti diventeranno sempre più frequenti perchè cosi -MANIMAN - ce lo avranno detto per tempo.

Poi arriverà la neve (come ogni anno) e il ghiaccio, ci sarà una tramontana che taglierà i nostri visi mentre rincorriamo un pallone.

Forse la doccia di qualche campo (speriamo non quello di Coronata!) sarà gelida e tireremo giù tanti di quei cristi e madonne che se ce ne  tornano indietro solo la metà siamo rovinati noi e tutta la progenie.

Ma -  perdio -  siamo vivi, viviamo la vita, possiamo raccontare anche queste piccole cose che sembrano darci tanto fastidio (come una  coda o una multa) ma che ci rendono vivi.

Poi verrà il sole, caldo, caldissimo, da non poter stare neppure in piedi su un campo da calcio.

E arriveranno ancora tante mail, tante telefonate, tanti messaggi su facebook (mica vogliamo dimenticarlo? ) con la stessa immancabile domanda: SI GIOCA???

La risposta è : SI, SI GIOCA! Si gioca non perchè siamo folli, ma perchè vogliamo provare a vivere, santiddio.

Fa parte del nostro "lavoro" fare delle scelte. Ogni scelta porta ad assumersi responsabilità. Lo abbiamo sempre fatto!

Ma se per ogni cosa che facciamo pensassimo MANIMAN, non faremmo più nulla.

Invece, noi,  vogliamo fare: a volte faremo scelte giuste, a volte faremo errori clamorosi , a volte saremo costretti, nostro malgrado,  di una nostra qualsiasi decisione.

Ma dobbiamo sempre avere il "coraggio" di osare, il "dovere" di essere ottimisti, il "diritto" di vivere!





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